/ Jan 05, 2025
La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare Betty Bee, la
prima mostra personale dell’artista all’interno degli spazi di Casa Di
Marino.
Questa retrospettiva si propone di esplorare in profondità il
percorso artistico di Betty Bee, dai suoi iconici video e fotografie
performance degli anni ‘90 fino ai suoi ultimi lavori, offrendo una
visione completa della sua evoluzione espressiva e dei variegati
linguaggi che definiscono la sua ricerca.
Attraverso una selezione attentamente curata, la mostra svela la
ricchezza e la complessità del linguaggio artistico di Betty Bee,
bilanciando l’energia provocatoria di una femminilità audace con la
delicata introspezione dei suoi dipinti. I suoi lavori recenti
rivelano un lato più intimo, vulnerabile, una dimensione privata che
diventa centrale, una qualità da proteggere ma anche da esibire con
coraggio.
Curata da João Laia, direttore della Galeria Municipal do Porto, la
mostra inizia con una serie di nuove tele che reinventano i motivi
iconografici amati di Betty Bee. In questi lavori recenti si allontana
progressivamente da griglie, filo spinato e reti protettive, lasciando
la scena ai suoi fiori adornati di toni fluo e glitter. Al centro di
queste tele c’è un unico fiore ricorrente, fragile e intenso, costante
ma trasformato. I colori gocciolanti, le crepe che si seccano e i
pigmenti perlescenti che cambiano con l’angolazione dello spettatore
conferiscono ai fiori una bellezza scintillante e fugace.
Su sfondi scuri e luminosi che ricordano i cieli stellati, questi fiori
simboleggiano una femminilità stratificata e ambigua, plasmata dal
tempo e dalla riflessione. Il fiore e gli elementi naturali diventano
metafore del corpo, una figura ricorrente che si interroga, si
confronta, si trasforma e si contempla. Questo corpo appassisce, si
rinnova e si adorna di nuovo alla ricerca della bellezza e
dell’autoaffermazione, mascherando le fratture di un subconscio
ferito.
Per Betty Bee la pittura è uno strumento di introspezione, proprio
come lo sono stati i suoi video, le fotografie e le celebri
performance. Sono tutti mezzi attraverso i quali esplora l’inconscio,
il corpo e la propria intimità.
La mostra si sviluppa quindi dal curatore attorno al tema dell’autoritratto, elemento centrale nella
pratica di Betty Bee. Con cura meticolosa e acuta consapevolezza di
sé, costruisce una messa in scena continua che cattura una femminilità
complessa: distorta, provocatoria e fragile allo stesso tempo.
João Laia intreccia questi elementi per creare una narrazione in cui
emergono i temi ricorrenti nel lavoro di Betty Bee: delicatezza,
figure mitologiche, sessualità, irriverenza e ironia. Ogni pezzo
esprime la forza e la sensibilità dell’artista, incapsulando una
femminilità incontenibile che permea ogni aspetto della sua pratica
artistica e della narrazione visiva.
Biografia di Betty BEE
Betty Bee
1962, Napoli, IT
All’inizio degli anni ‘90 tiene le sue prime mostre in Italia,
coinvolgendo il gruppo “Eretici Sfrattati”. In quegli anni espone al:
KunstRaum di Vienna; il Museo d’Arte Contemporanea di San Marino per
Le Mille e una Volta, a cura di Laura Cherubini e Giacinto Di
Pietrantonio; e, tra gli altri, al De Appel, al Centro per l’Arte
Contemporanea di Amsterdam e alla Kunsthalle di Francoforte. Con il
videodocumentario Ciao Bucchì (1999), vince il primo premio al
Festival del Cinema Giovanile di Torino e nel 2001 viene invitata da
Achille Bonito Oliva a rappresentare l’Italia alla Biennale di
Valencia.
Nello stesso anno la Metropolitana di Napoli acquista un suo
impianto per la stazione “Quattro Giornate”. Nel 2002 partecipa alla
mostra collettiva Napoli Anno Zero Qui è Ora curata da Gianfranco
Maraniello a Castel Sant’Elmo. Nel 2003 Achille Bonito Oliva la invita
ad esporre alla Certosa di Padula per la mostra Le Opere e i Giorni.
Nel 2004 inaugura la sua mostra personale Incantesimo Lunare al Museo
di Castel Nuovo, Maschio Angioino, a Napoli.
Nel 2005 è stata selezionata da Lorand Hegyi per la mostra collettiva Napoli Presente
al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli). Nello stesso anno è presente al
PAC di Milano per Rosso Vivo, a cura di Gianfranco Maraniello, ed
espone nuovamente a Berlino alla Stiftung Theater und Kunst per
Semaforo Universale, a cura di Patrizia Bisci. Nel 2007 espone al
Chelsea Art Museum di New York e al MAXXi di Roma.
Nel giugno 2007 partecipa al Ravello Festival, invitata da Achille
Bonito Oliva, per La Passione Secondo ABO. Nello stesso anno è tra gli
artisti principali della mostra Arte e Omosessualità da von Gloeden a
Pierre et Gilles, curata da Vittorio Sgarbi, prima a Milano (Palazzo
della Regione) e poi a Firenze. Nel 2008 espone a New York nella
collettiva Home Sweet Home alla Dorsky Gallery e in The Ego, The
Persona, The Shadow and The Old Man, Or Was It The Great Mother alla
Guild Gallery, entrambe a cura di Ombretta Agrò Andruff.
Nel 2009 espone alla Arts.i Religare Initiative Limited di Nuova Delhi, a cura
di Ombretta Agrò Andruff. Nello stesso anno espone alla Fondazione
Filiberto Menna di Salerno in Arte di Sera / 33 – Sovrimpressioni a
cura di Eugenio Viola e Antonello Tolve.
Nel 2013 ha partecipato alla mostra Arimortis al Museo del 900 di
Milano, a cura di Milovan Farronato. Nel 2014 espone alla Fondazione
Morra Greco di Napoli con la mostra personale Second Life, a cura di
Francesca Boenzi, e partecipa a I HAVE A DREAM a Palazzo Reale,
Milano, mostra collettiva promossa dal Robert F. Kennedy Center for
Justice e l’Europa dei diritti umani.
Sempre nel 2015 alcuni suoi lavori sono stati presentati al MEF di Torino in LIBERI TUTTI! Arte e
società in Italia. 1989 – 2001, a cura di Luca Beatrice, Andrea Busto
e Cristiana Perrella. Nel 2018 espone al Palazzo delle Esposizioni di
Roma nella mostra L’altro sguardo. Fotografie italiane 1965 – 2018, a
cura di Raffaella Perna. Nel 2021 ha preso parte alla mostra Utopia
Distopia: il mito del progresso a partire dal Sud al MADRE – Museo
d’arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, a cura di Kathryn Weir.
Nel 2022 espone nuovamente al MADRE per la mostra Spettri: palinsesti
della memoria, a cura di Kathryn Weir.
Nel 2023 espone alla Fondazione Morra Greco di Napoli per la mostra Goal, a cura di Giulia Pollicita.
Successivamente viene selezionata dalla Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo per la mostra collettiva Che sarà sarà, a cura di Stefano
Collicelli Cagol e Michele Bertolino. Nel 2024 Milovan Farronato la
invita a dialogare con Sagg Napoli nella mostra Nacquero a Napoli
Improvvisandosi: Modelle – Cameriere – Manicuriste – Arciere –
Motocicliste – Scassacazzo – Pazze – Artiste Compagne e Scompagne alla
Galleria Zazà di Milano.
Umberto Di Marino
Casa Di Marino
Via Monte di Dio, 9 – 80132 Napoli, Italia
Tel. +39 081 1975 8060
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