/ Jan 03, 2025

[Crudelia]

RECENT NEWS

Koyo Kouoh è la nuova curatrice della Biennale Arte di Venezia 2026

Koyo Kouoh photo Mirjam Kluka

Per la prima volta nella storia della Biennale d’arte di Venezia , una donna africana è alla direzione artistica: Koyo Kouoh, 57 anni, originaria di Douala, Camerun, è stata nominata Direttrice del Settore Arti Visive della prossima Biennale, con l’importante incarico di curare la 61esima Esposizione Internazionale d’Arte nel 2026.

La Biennale di Venezia è sempre più internazionale ; da martedì 5 novembre la nuova Direttrice del Settore Arti Visive , su proposta del Presidente Pietrangelo Buttafuoco, è  Koyo Kouoh  con lo specifico incarico di curare la 61. Esposizione Internazionale d’Arte nel 2026. Significative le parole di Buttafuoco sulla linea culturale che con questo incarico, assume la Biennale : “La nomina di Koyo Kouoh alla direzione artistica del Settore Arti Visive è la cognizione di un orizzonte ampio di visione nel sorgere di un giorno prodigo di parole e occhi nuovi. Il suo sguardo di curatrice, studiosa e protagonista nella scena pubblica incontra, infatti, le intelligenze più raffinate, giovani e dirompenti. Con lei qui a Venezia, La Biennale conferma quel che da oltre un secolo offre al mondo: essere la casa del futuro”.

Il New York Times nel 2015 la definisce ” Una delle più eminenti curatrici e manager d’arte dell’Africa” .

La biografia di Koyo Kouoh congiunge l’anima africana con la cultura europea, innestando grazie al lavoro della curatrice, isole di comunicazione , innovazione riflessione ,nell’arte contemporanea , davvero importanti e significative. Nata nel 1967, a  Douala, Cameroon, all’età di 13 anni si trasferisce con la sua famiglia in Svizzera , dove studia amministrazione bancaria , ed in seguito management dei Beni culturali in Francia. Parla fluentemente Italiano, Francese , Tedesco ed Italiano.

Nel 1994, Kouoh ha co-curato Töchter Afrikas, un complemento in lingua tedesca di Daughters of Africa di Margaret Busby ed una raccolta di scritti di donne della diaspora africana. Nel 1995 vola a Dakar, in Senegal, per intervistare il regista Ousmane Sembène. La conoscenza della scena artistica senegalese , l’incontro con il pittore Issa Samb , l’insofferenza per il razzismo latente in Europa, la spingono a trasferirsi a Dakar , dove nel 2008 fonda RAW ,Material Company . Negli anni precedenti lavora come curatrice indipendente e funzionario culturale per il Consolato degli Stati Uniti. Nel 2000 conosce l’artista sudafricana Tracey Rose e l’artista nigeriana Otobong Nkanga ,che entrano a far parte del su lavoro curatoriale , dedicato ad esposizioni personali di artisti africani e della diaspora africana, insieme a Johannes Phokela, Senzeni Marasela, Abdoulaye Konaté e Mary Evans. Nel 2001 e nel 2003, Kouoh è stata co-curatrice – con lo scrittore Simon Njami – della Biennale di Fotografia svoltasi in Mali, Les Rencontres de la Photographie Africaine a Bamako.

Dal 2008 al 2019, Kouoh è stata Direttore Artistico e fondatrice di RAW Material Company, una residenza per artisti, spazio espositivo ed accademia di Dakar. Nel 2014, RAW ha affrontato restrizioni per la mostra “Libertà personali”, che includeva storie LGBT. I leader musulmani locali protestarono e l’edificio della RAW venne vandalizzato, così la RAW decise di cancellare lo spettacolo.

Kouoh è stata consulente curatoriale per Documenta 12 (2007) e 13 (2012) e per EVA International (Biennale d’arte contemporanea della Repubblica d’Irlanda) nel 2016. Ispirata alla poesia di Constantine Cavafy del 1898, “Waiting for the Barbarians”, l’edizione 2016 di EVA International, Still (the) Barbarians, ha offerto una riflessione avvincente sulla storia e l’eredità del passato coloniale Irlandese. Nel 2014 è stata curatrice del programma educativo a 1:54 Contemporary Art Fair di Londra e New York. Nel 2017 ha sostenuto la scelta del curatore polacco Adam Szymczyk per Documenta 14.

Dal 2019 è direttrice esecutiva e chief curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz MOCAA) a Città del Capo, in Sudafrica.

Dal 2014 al 2022, Kouoh è stata inserita tra le 100 persone più influenti nel mondo dell’arte dalla rivista ART REVIEW che la colloca al nr. 32 nel 2020.

Tra le mostre ed i progetti più importanti che ha curato, ricordiamo  Body Talk(2015) e Still (the) Barbarians (2016), e  Dig Where You Stand (2018), Saving Bruce Lee (2015-2018) . E’ autrice di  When We See Us (2022) e Shooting Down Babylon (2022).

Nel 2020 ha ricevuto il Grand Prix Meret Oppenheim, prestigioso premio svizzero che riconosce successi nei campi dell’arte, dell’architettura, della critica e delle esposizioni.

“L’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia è da oltre un secolo il centro di gravità dell’arte. Artisti, professionisti dell’arte e dei musei, collezionisti, galleristi, filantropi e un pubblico in continua crescita si riuniscono in questo luogo mitico ogni due anni per cogliere il battito dello Zeitgeist“,  ha affermato Kouoh. “È un onore e un privilegio unici seguire le orme degli illustri predecessori nel ruolo di Direttore Artistico e creare una mostra che spero possa avere un significato per il mondo in cui viviamo attualmente e, cosa più importante, per il mondo che vogliamo costruire. Gli artisti sono i visionari e gli scienziati sociali che ci permettono di riflettere e proiettare in modi che solo questa professione consente”.

Visionaria , panafricana, femminista , come sarà questa Biennale ? Sarà una complessa riflessione sui confini estetici delle rivendicazioni culturali, o un evento che dalla selezione di nuovi talenti, riuscirà a ridefinire le narrazioni consuete dell’arte contemporanea, aggiungendo un nuovo capitolo nella Storia dell’Arte ?

RECENT POSTS

CATEGORIES

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SUBSCRIBE US

It is a long established fact that a reader will be distracted by the readable content of a page when looking at its layout. The point of using Lorem Ipsum is that it has a more-or-less normal distribution